Dopo il Comune di Guardamiglio (LO), anche quello di Cervignano d’Adda (LO) ha completato l’iter amministrativo per aderire alla CERS in forma di cooperativa “Comunità Solare - impresa sociale” e presto giungeranno allo stesso traguardo altri comuni del lodigiano (a giorni delibererà Brembio) e del piacentino e del milanese.
Il parere positivo della Corte di Conti della Lombardia alla delibera del Comune di Guardamiglio che ha aderito alla nostra "Comunità Solare", non solo dimostra che si può fare, ma anche che si tratta della soluzione più conveniente e opportuna per le amministrazioni che non dispongano di risorse ingenti da investire nella realizzare impianti propri e che non vogliono rischiare e spendere nella gestione.
Andrea Poggio, presidente della cooperativa, afferma con convinzione: “Per un comune, come per un privato, entrare nella nostra CER è oggi semplice e conveniente, come illustreremo nella importante Conferenza “Comunità energetiche, si può fare”, che si terrà alla Fondazione Maria Cosway, Piazza Zaninelli 13 a Lodi il 6 febbraio pomeriggio”.
La delibera della Corte dei Conti Lombardia (249 dicembre 2024) sulla proposta del Comune di Guardamiglio ha chiarito definitivamente che si può aderire ad una CER in forma cooperativa e che è conveniente la forma cooperativa perché può, meglio di qualsiasi associazione, raccogliere capitali privati per investire in impianti solari comunitari senza rischi per le amministrazioni. Cosa che la Comunità Solare sta già facendo su superfici della coop sociale Il Pellicano a Castiraga Vidardo e sulla scuola comunale di Cervignano d'Adda.
Non solo. La corte ha chiarito che i comuni possono promuovere CER, anche senza dovere farne parte, mentre se vogliono entrarci debbono dimostrare la convenienza, anche confrontando soluzioni diverse, cosa che il Comune ha fatto. Persino nel caso che i comuni desiderano essere produttori, che abbiamo cioè impianti propri non è affatto detto che convenga costituire una CER. I Comuni con impianti sui tetti della scuola o della palestra possono dare vita anche a configurazioni chiuse, solo per i propri consumi, senza la partecipazione di cittadini.
Il Comune di Guardamiglio, così come gli altri che stanno seguendo lo stesso percorso ha dimostrato con una relazione tecnico ed economica firmata dallo Studio “Area Architecture” del prof. Gio Gozzi e una relazione giuridica frutto della consulenza del prof. avv. Emanuele Cusa la preferenza e la convenienza ad aderire alla “Comunità Solare, coop impresa sociale” anche solo come consumatore, con la possibilità in seguito, senza alcun onere aggiuntivo, di investire per divenire anche produttore (grazie ai contributi di Fondazione Cariplo e PNRR).
In più, come ha osservato la Corte, Guardamiglio ha dimostrato che costituire e gestire una comunità comporta un costo iniziale e annuale elevato. Per un piccolo comune costituire una associazione riconosciuta o una Fondazione implica non solo il versamento di un capitale iniziale, ma prevedere anche un investimento costo per l’avviamento dell’attività. Anche la gestione è onerosa: i prezzi di mercato richiesti anche nel lodigiano da imprese e utility energetiche sono dell’ordine di grandezza di 5-10 mila euro all’anno per un piccolo comune (e si alzano con le dimensioni della CER). Mentre, per un piccolo comune, l’adesione alla cooperativa “Comunità Solare” costa 100 euro (4 azioni di cooperazione, una tantum e restituibili al recesso). Praticamente, nulla.
Di seguito la cartella di atti amministrativi adottati o votati dai primi comuni aderenti e la Deliberazione della Corte dei Conti della Lombardia 249 di dicembre 2024. Consigliamo i comuni interessati a prendere contatto con noi per ogni informazione o suggerimento di adattamento degli atti alle proprie specificità.
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