In questi giorni a Rimini (Fiera Key Energy, 5-7 marzo 2025) sono emerse alcune importanti novità sulle CER. La prima è che viene spostata dal 31 marzo al 30 novembre la data ultima per inviare la domanda di contributo del 40% sulla realizzazione degli impianti. «Un provvedimento già firmato» ha garantito il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. La novità era attesa da tanti, anche nel Lodigiano.
Si parla anche di un possibile innalzamento da 5mila a 30mila abitanti dei comuni nei quali sia possibile realizzare impianti con contributo PNRR e infine, ha anticipato il ministro, «abbiamo ridefinito la platea con una precisazione: poiché c’erano soggetti giuridici non bene inquadrati nel documento iniziale, come consorzi ed enti di bonifica, li abbiamo inclusi».
Si sono presentate pubblicamente a Rimini tre cordate nazionali: ConfagriCER con Edison (con una prima configurazione costituita nel mantovano), Enel e Fondazione Cer Italia, la prima comunità energetica nazionale a trazione pubblica ed infine il progetto “PerCerto”, la comunità energetica rinnovabile nazionale promossa dal Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, che si sta costituendo in tutte e sette le aree di mercato in cui è diviso il territorio nazionale. Molti si domandano che senso abbia costituire CER nazionali, senza alcuna possibilità di tessere relazioni territoriali di scambio di energia.
A proposito di quest’ultimo tema è stato citato sempre dal ministro un’altro interessante correttivo al decreto: viene introdotta la possibilità di autoconsumo a distanza. Questo significherà che la condivisione dell’energia non sarà limitata solo all’interno dell’area sottesa alla cabina di distribuzione, facilitando lo sviluppo di progetti su scala più ampia. Come esattamente? Speriamo in un chiarimento a breve.
Alla fiera Key Energy è intervenuto anche il presidente del GSE, Paolo Arrigoni, che gestisce tra gli altri anche il portale pubblico delle comunità energetiche, con un aggiornamento dei dati relativi alle CACER (configurazioni di autoconsumo) in Italia: «Sono arrivate oltre 750 domande di qualifica di CER, di cui 400 hanno ricevuto semaforo verde». Tra quelle approvate c’è anche la nostra CERS “Comunità Solare” che abbiamo costituito il 2 luglio 2024. Ogni configurazione disporrebbe di una potenza media di 143 kW di impianti da fonte rinnovabile (in genere solare fotovoltaico). Sempre secondo il GSE, sono stati approvati appena 81 MW di potenza rinnovabili elettriche in autoconsumo diffuso (su 5.000 MW di atteso al 31 dicembre 2027) e sono stati approvati al contributo PNRR poco meno di 100 MW (su oltre 2.000 MW attesi per esaurire i fondi).
Sulla base di queste informazioni Legambiente ha avviato una mappatura sperimentale per conoscere il numero delle comunità energetiche rinnovabili rintracciabili pubblicamente in Italia. Ad oggi se ne contano 161, perlopiù concentrate al Nord (92), in particolare modo in Piemonte (che ne registra 28) e Lombardia (dove è possibile individuarne 22). A seguire, nelle regioni del Centro Italia se ne contano 39, mentre al Sud 30 su 8 regioni complessive, con Sicilia e Sardegna in vantaggio numerico (6 comunità rinnovabili ciascuna).
Andrea Poggio
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